mercoledì 3 giugno 2009

Galassia a gambe all'aria


Forse, vista l’esperienza degli anni passati, si poteva ragionevolmente immaginare che sarebbe stato impossibile cadere più in basso, e invece gli organizzatori di Galassia Gutenberg 2009 (Liguori editore) quest’anno sono riusciti a raschiare il fondo del barile. Nessun evento particolare; nessun cartello che indicasse la presenza della fiera (alcune persone sono arrivate fin fuori la stazione marittima e avvicinandosi hanno iniziato ad avere forti dubbi che lì si svolgesse Galassia, non trovando alcuna indicazione); pubblicizzazione dell’evento neanche a parlarne. Gli editori erano pochissimi, il 95% campani, dei quali alcuni pubblicavano libri esclusivamente scritti da preti, altri facevano print on demand di 20 copie a titolo, quasi tutti erano a pagamento e provvisti di un catalogo vergognoso. E chi era in possesso degli stand più grandi? I soliti marchi storici del territorio, la cui politica editoriale degli ultimi anni ne ha provocato la morte, e che adesso cercano di portarsi nella tomba l’intera editoria campana, perché rimangono gli unici a calamitare i fondi della regione, togliendo risorse alle poche energie sane, che di quei fondi farebbero cultura, invece di intascarseli. A proposito di fondi…come avrà speso Liguori la valanga di denaro che sarebbe servita per organizzare Galassia? Non è dato saperlo. Perché il punto è che tutte questi individui che continuano ad attaccarsi alle casse della provincia per fare accanimento terapeutico a dispetto della propria evidente morte cerebrale, non devono rendere conto a nessuno di ciò che producono con questi soldi. E qui entra in gioco l’inerzia degli enti locali che rende possibile quest’atto di vampirismo, preoccupandosi solo di spendere il denaro disponibile, senza fare azione di controllo su come viene speso.

Naturalmente la fiera è stata disertata dalla gente, e gli editori hanno avuto perdite superiori al 70%; cosa che capita quando una fiera non offre nulla, il biglietti di ingresso non prevede alcun omaggio (come invece succede a Torino), e gli editori spaventanti dal deserto di compratori non applicano sconti. Sono curioso di sapere chi avrà il coraggio di ripresentarsi l’anno prossimo.

Unica nota positiva la presentazione dei superdotati a cura di “Ad est dell’equatore” (certo, sono troppo vicino alla casa editrice per farne gli elogi, ma mi appello al Mattino, il quale ha segnalato l’eccezionalità dell’evento) grazie a una splendida performance degli A67, gruppo musicale a cui consiglio di avvicinarvi. Tra l’altro Ad est è stata una delle uniche ad applicare sconti sui libri.
Per il resto, niente di nuovo sotto il cielo. Dalla città dei fantasmi è tutto.