Da oggi sarà impossibile per qualsivoglia autore improvvisato (cioè, privo di un’agenzia letteraria o di altre solide strutture mediali che si preoccupino di affibbiarsi tutta quella gravosa opera di sostegno, che in mancanza di tali strutture finirebbe inevitabilmente per accumularsi tutta sulla striminzita e poco spaziosa schiena dei poveri scrittori potenziali), dicevo, sarà impossibile per questi autori dilettanti mostrare il proprio lavoro presso la Minimum fax, che con un messaggio coraggioso, è importante sottolinearlo, lo ha comunicato con un post ben visibile nella pagina di apertura del suo sito. Non si capisce bene se la cosa riguarda solo l’anno in corso e il 2008, o se finirà per coinvolgere anche quelli a venire. Ma il tono generale lascia pensare che la seconda ipotesi sia la più verosimile.
Il motivo per cui mi sono scomodato a segnalare questo evento, non trae origine dalla volontà di sfogare un lungo e isterico piagnisteo su come, oh mio Dio, questi spregevoli editori lascino in balia degli oscuri flutti marini i giovani talenti letterari, e quel che segue. Dio ce ne scampi. Ma il fatto è, signori, che si sta parlando di Minimum fax. E ciò vuol dire parlare di un progetto più ampio, che fino a poco tempo fa aveva come scopo dichiarato quello di costituire la rete principale della pesca ai talenti, un vero e proprio faro che scova nella notte anonima, per poi seguire, far crescere, lanciare. Il tutto basato, qui stava la novità, sulla qualità e non sulla vendibilità (punto questo, che per fortuna non è cambiato). La portata di questo progetto è stata il vero motore del successo di minimum fax, perché è attorno a questo che mano mano si è andato a costituire un gruppo sempre più numeroso e fedele di sostenitori/lettori (dei quali io faccio parte).
D’altra parte, il cambiamento di politica poteva già intravedersi parecchi mesi fa, osservando con attenzione i movimenti della collana Nichel. Quando dopo parecchio silenzio saltano fuori ( evviva, evviva) questi due libri (di Pascale e della Susani) che non solo vengono quasi spacciati per esordienti o scoperte minimum, ma sono anche provvisti di copertine ancor più orribili di qualsiasi altra copertina minimum (il che è un impresa a dir poco eccezionale). In realtà Pascale è un ex-scrittore Einaudi, e la Susani, che viene denominata la nuova “Valeria Parrella”(questa sì, scoperta dal nulla, in piena filosofia minimum), è una collaboratrice della più importante rivista letteraria Italiana. Uscita successiva, stessa storia. Un’antologia di esordienti che oltre a non superare il livello medio delle antologie della stessa casa editrice (a parte un paio di racconti veramente impressionanti), ha delle particolarità. Molti degli “esordienti” hanno collaborato con riviste di notevole importanza, e una di loro ha addirittura un contratto già firmato con Fazi! Ma per carità, nessuno dice che questo tipo di lavoro sia di per sé deprecabile.
Quello che voglio dire, è che la casa editrice è passata da un modello iniziale “scopro-autore-dal nulla-con le mie sole forze”, a un modello, “lancio-autore-già inserito nel sistema letterario- o segnalatomi dal sistema stesso” (e cioè lo stesso metodo, vincente, che minimum adotta per la collana sotterranei). Senza stare a soffermarci sui due argomenti che ai lettori più attenti saranno balzati agli occhi (l’errore di Minimum fax nel continuare a pubblicizzare il secondo modello come se fosse ancora il primo, perdendo una briciola infinitesimale di credibilità, e il fatto che l’unica spiegazione a questo cambiamento, è che la collana Nichel semplicemente non tiene il passo delle altre.) quello che mi interessa capire è il tipo di reazione che avrà la colonna portante del pubblico minimum. Perché se è vero che la casa editrice non commette nessun atto vergognoso nel voler dismettere i suoi panni eroici, dopo essere stata una delle più grandi scommesse vinte in tutto il panorama editoriale italiano, per ancorarsi a un bel paio di binari tranquilli che portano sicuramente in terre più serene e meno combattute, bisognerà anche ammettere che chi si è fatto trascinare dall’entusiasmo della sfida giornaliera, e dal “Oh mio Dio, ma l’hai visto questo SCONOSCIUTO come scrive bene” decida semplicemente di abbandonare la barca. Bisognerà vedere a quali fette di mercato darà accesso la nuova politica, e se in definitiva ne sarà valsa la pena.
Non credo che alla fine minimum fax rischi qualcosa, se non di prendere la strada che porta direttamente a diventare una grande casa editrice (cosa che ha tutto il diritto di pretendere). Ma dispiace vedere un forum, fino a poco tempo fa così attivo, svuotarsi in pochi mesi, e assistere al disperdersi fulmineo di una comunità così vasta e attiva.
Dal canto mio continuerò a comprare libri della minimum fax, perché sono convinto che la loro qualità rimarrà intatta, e che non smetterò di trovarci dentro quel qualcosa in più che difficilmente emerge da altri libri. Eppure oggi questo qualcosa ha un gusto diverso, si tratta di piccole e impercettibili differenze, come quella di bere una birra in compagnia di amici oppure da soli spaparanzati su un divano, differenze che intaccano quel senso di appartenenza a qualcosa di più grande, e che oggi, lo si voglia o meno, diventa più difficile da percepire.
Il motivo per cui mi sono scomodato a segnalare questo evento, non trae origine dalla volontà di sfogare un lungo e isterico piagnisteo su come, oh mio Dio, questi spregevoli editori lascino in balia degli oscuri flutti marini i giovani talenti letterari, e quel che segue. Dio ce ne scampi. Ma il fatto è, signori, che si sta parlando di Minimum fax. E ciò vuol dire parlare di un progetto più ampio, che fino a poco tempo fa aveva come scopo dichiarato quello di costituire la rete principale della pesca ai talenti, un vero e proprio faro che scova nella notte anonima, per poi seguire, far crescere, lanciare. Il tutto basato, qui stava la novità, sulla qualità e non sulla vendibilità (punto questo, che per fortuna non è cambiato). La portata di questo progetto è stata il vero motore del successo di minimum fax, perché è attorno a questo che mano mano si è andato a costituire un gruppo sempre più numeroso e fedele di sostenitori/lettori (dei quali io faccio parte).
D’altra parte, il cambiamento di politica poteva già intravedersi parecchi mesi fa, osservando con attenzione i movimenti della collana Nichel. Quando dopo parecchio silenzio saltano fuori ( evviva, evviva) questi due libri (di Pascale e della Susani) che non solo vengono quasi spacciati per esordienti o scoperte minimum, ma sono anche provvisti di copertine ancor più orribili di qualsiasi altra copertina minimum (il che è un impresa a dir poco eccezionale). In realtà Pascale è un ex-scrittore Einaudi, e la Susani, che viene denominata la nuova “Valeria Parrella”(questa sì, scoperta dal nulla, in piena filosofia minimum), è una collaboratrice della più importante rivista letteraria Italiana. Uscita successiva, stessa storia. Un’antologia di esordienti che oltre a non superare il livello medio delle antologie della stessa casa editrice (a parte un paio di racconti veramente impressionanti), ha delle particolarità. Molti degli “esordienti” hanno collaborato con riviste di notevole importanza, e una di loro ha addirittura un contratto già firmato con Fazi! Ma per carità, nessuno dice che questo tipo di lavoro sia di per sé deprecabile.
Quello che voglio dire, è che la casa editrice è passata da un modello iniziale “scopro-autore-dal nulla-con le mie sole forze”, a un modello, “lancio-autore-già inserito nel sistema letterario- o segnalatomi dal sistema stesso” (e cioè lo stesso metodo, vincente, che minimum adotta per la collana sotterranei). Senza stare a soffermarci sui due argomenti che ai lettori più attenti saranno balzati agli occhi (l’errore di Minimum fax nel continuare a pubblicizzare il secondo modello come se fosse ancora il primo, perdendo una briciola infinitesimale di credibilità, e il fatto che l’unica spiegazione a questo cambiamento, è che la collana Nichel semplicemente non tiene il passo delle altre.) quello che mi interessa capire è il tipo di reazione che avrà la colonna portante del pubblico minimum. Perché se è vero che la casa editrice non commette nessun atto vergognoso nel voler dismettere i suoi panni eroici, dopo essere stata una delle più grandi scommesse vinte in tutto il panorama editoriale italiano, per ancorarsi a un bel paio di binari tranquilli che portano sicuramente in terre più serene e meno combattute, bisognerà anche ammettere che chi si è fatto trascinare dall’entusiasmo della sfida giornaliera, e dal “Oh mio Dio, ma l’hai visto questo SCONOSCIUTO come scrive bene” decida semplicemente di abbandonare la barca. Bisognerà vedere a quali fette di mercato darà accesso la nuova politica, e se in definitiva ne sarà valsa la pena.
Non credo che alla fine minimum fax rischi qualcosa, se non di prendere la strada che porta direttamente a diventare una grande casa editrice (cosa che ha tutto il diritto di pretendere). Ma dispiace vedere un forum, fino a poco tempo fa così attivo, svuotarsi in pochi mesi, e assistere al disperdersi fulmineo di una comunità così vasta e attiva.
Dal canto mio continuerò a comprare libri della minimum fax, perché sono convinto che la loro qualità rimarrà intatta, e che non smetterò di trovarci dentro quel qualcosa in più che difficilmente emerge da altri libri. Eppure oggi questo qualcosa ha un gusto diverso, si tratta di piccole e impercettibili differenze, come quella di bere una birra in compagnia di amici oppure da soli spaparanzati su un divano, differenze che intaccano quel senso di appartenenza a qualcosa di più grande, e che oggi, lo si voglia o meno, diventa più difficile da percepire.
10 commenti:
dopo una frase mi sono scocciato
lo fai tradure in olandese ?
penso che ti scocci anche in olandese. Parla di una casa editrice (quelle che fanno i libri) e del suo cambiamento di politica. che c'è di interessante?
se tu non lo sai, nessuno lo sa
la seconda è giusta. sicuro.
maronn' e quanto scrivi...
ma secondo me ti piace scrivere...allora xkè non entri a far parte della redazione de L'Agora?
Cmq, nun te preoccupa', ce sta sempre Ad Est Dell'Equatore per i giovani scrittori di sta minchia.
Cmq, cosa fondamentale ti sei dimenticato di indicare i libri particolarmente inutili e orrendi e di inserire il mio in questa categoria.
uah, sempre il solito sguardo positivo! non ho messo nè il tuo, nè ciro, nè amici vari, perchè con franchezza dovrebbero andare nella sezione "giovani promesse", e non ce l'abbiamo anocora ;). Con Angelo, concorderai, è un altro discorso. E non ti preoccupare che mò ad est dell'equatore ci lancia a tutti quanti!
ma figurati. mica mi sono offeso. sto dicendo quello che penso semplicemente.
x quanto riguarda ad est dell'equatore, non prendetemi in considerazione per eventuali racconti. non so scrivere.
ma smettila di dire ste cose, che ti picchio proprio! Lo chiamavano allegria-man...
scusa il ritardo, leggo solo oggi.
vorrei tranquillizzarti: nella redazione di minimum fax fa tuttora bella mostra di sé una pila di manoscritti inediti (che non ci azzardiamo a quantificare, ma ancorché scomposta in varie colonne dev'essere alta nel complesso almeno 2,20 metri) giunti negli ultimi mesi prima del "blocco", e ancora da esaminare.
detta pila, fra l'altro, è il motivo principale di detto "blocco". tieni presente che prima del fatidico 10 giugno ci arrivava in redazione una media di 10-15 manoscritti AL GIORNO. questo stato di cose - unito al fatto che i lettori dei manoscritti sono gli stessi redattori di minimum fax, e che i redattori, durante la loro giornata lavorativa (che spesso supera abbondantemente le 8 ore), hanno parecchie cose da fare, per esempio dei libri - ha causato la formazione della già citata pila. tenendo conto che nella collana nichel escono 4-5 libri all'anno, direi che possiamo ben sperare per le future scoperte della minfax prima della riapertura delle dighe (che si riapriranno, mi assicuravano proprio ieri i responsabili della collana, più o meno alla scadenza prevista: perché dovremmo precluderci una fonte tanto interessante di scoperte?).
un'altra precisazione: Carola Susani non è mai stata pubblicizzata dalla minimum fax come "la nuova Valeria Parrella": nei nostri comunicati dichiaravamo semplicemente che "dopo Valeria Parrella" (incontestabilmente la prima donna pubblicata nella collana Nichel), un'altra voce femminile veniva ad aggiungersi al catalogo italiano di minimum fax. rispettiamo troppo la maturità letteraria e l'esperienza di Carola per sminuire in qualsiasi modo la sua figura di scrittrice.
Scusami anche tu se non ho risposto a tempo debito, ma solo ora mi accorgo del commento.
Per prima cosa, Cristo! Neanche nei miei sogni più sfrenati mi sarei immaginato di ricevere una risposta, tra l’altro così seria e dettagliata. Mi sento decisamente lusingato. Per cui, cercherò di essere all’altezza dell’evento, dimostrandomi il più preciso possibile.
Sono felice che il cambiamento sia soltanto momentaneo. Ne sono felice in quanto scrittore (presunto e potenziale) e in quanto lettore (titolo, questo, che mi spetta per diritto di nascita). Ma, anche se fosse stato il contrario, non avrei avuto alcun motivo per criticarvi: soltanto per dispiacermene.
Le mie obbiezioni erano riferite a una questione più sottile: non si tratta del fatto di sbarrare la strada agli esordienti, ma di offrire loro una falsa pista. Mi spiego meglio; La Nichel è nata coma collana italiana per esordienti, sbaglio? Dopo un po’, quando la vostra casa editrice ha raggiunto la visibilità giusta, avete deciso di attingere anche da scrittori maturi, perfetto, niente di più giusto. Contemporaneamente però, le uscite all’anno sono rimaste le stesse, ovviamente per motivi economici che sono da considerare di forza maggiore. Ecco il punto.
Vedi, per quanto possiate visionare pile e pile di manoscritti (e sono convinto che lo facciate con tutta l’attenzione e la passione necessarie), uno scrittore maturo sarà sempre superiore al migliore degli esordienti, e con sole quattro uscite l’anno, c’è poco da fare i conti. Le due cose potrebbero coesistere solo nel caso in cui voi aveste la possibilità di fare numerose uscite all’anno, come “Fazi”, altrimenti o si sceglie di far pubblicare solo esordienti (almeno imponendone un paio l’anno) o gli esordienti semplicemente non vengono fuori.
Non è soltanto una mia opinione; è esattamente quello che è successo nel 2007. Elena Stancanelli è o non è una scrittrice Einaudi? E Antonio Pascale? Carola Susani (bravissima scrittrice) ha o non ha scritto un libro per feltrinelli? Quanti dell’antologia “Voi siete qui” (pubblicizzata come “di esordienti”) non erano esordienti a tutti gli effetti, di quelli che vi mandano il manoscritto e voi li richiamate? Da quanto tempo minimum fax non fa uscire un esordiente vero e proprio?
Tra l’altro, se devo essere totalmente sincero con me stesso, tutto ciò non mi causa nessun problema in particolare. Quello che mi ha spinto a scrivere l’articolo, è nato mano a mano che si discuteva tra vari amici legati in diversi modi a minimum fax, ed è sintetizzabile in una sensazione di omertà generale, in cui assistevamo a un cambiamento di politica lento e non invertibile, che però nessuno della redazione aveva il buon senso di annunciarci. Mi spiace di dover insistere ancora su questo argomento (il cambiamento di politica), ma anche se voi negate il fatto e vi impegnate a selezionare ogni singolo manoscritto che arriva (non escludo infatti che la cosa sia avvenuta naturalmente, e cioè, senza una sorta di premeditazione), le ultime uscite minimum parlano da sole. E c’è un fatto: il vostro forum si è trasformato in pochi mesi in un’isola deserta. Ora, sta a voi ignorare l’avvenimento o meno, ma io, personalmente, non sono annoverabile tra coloro che credono al succedersi casuale degli eventi.
Vorrei però essere preciso su un punto: non sto cercando in nessun modo di dimostrare un teorema scientifico; ho solo cercato di dare voce a un sentimento che sentivo condiviso da un numero di persone consistente. Nulla mi renderebbe più felice che l’essere smentito già da quest’anno, o magari nel prossimo, con l’uscita di un bel paio di libri scritti da esordienti veri, alla maniera di Valeria Parrella. Penso che questo sia il modo migliore in cui possiate rispondere alle perplessità dei vostri sostenitori più accaniti, quelli che vi seguono fin dalle origini e che col loro sostegno (sostegno morale o finanziario, nel caso dei numerosi libri acquistati) hanno dato un contributo essenziale alla crescita di minimum fax. Altrimenti andrà bene lo stesso ma, ed è solo un consiglio, siate sinceri e dite che le cose sono cambiate; nessuno se la prenderebbe a male. L’onestà, soprattutto per i lettori di Carver, non può mai essere un fatto deprecabile.
Ultime cose: una rettifica e due complimenti.
Rettifica: sono andato a ricontrollare le dichiarazioni sulla Susani, ed effettivamente avevi ragione riguardo al paragone con la Parrella. Ero io che ricordavo una discussione sul forum, in cui l’associazione tra i due nomi veniva vista come un paragone inopportuno. Nella mia memoria la discussione era diventata una vostra dichiarazione. Errore mio, chiedo scusa.
Complimento n°1: ho letto i libri finalisti del premio Napoli (nel senso che ne ho letto i testi, e non mi sono soltanto informato sui titoli). “Stati di grazia” è nettamente superiore agli altri due, e sono sinceramente convinto che riuscirà a vincere.
Complimento n°2: “La posizione della missionaria”. La posizione della missionaria! In Italia! Siete fantastici…
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