giovedì 26 luglio 2007

Il grande drago verde


È finalmente uscito il mio primo racconto pubblicato su carta! Ieri, sulle pagine del “Roma”. Gli editor del giornale lo hanno fatto uscire con un titolo da quinta elementare, una cosa che addirittura mia nonna, quando l’ha visto, ha commentato “E che è sta stronzata?”. Lo ripropongo sul mio blog ( obbligatoriamente COL TITOLO ORIGINALE).




Il grande drago verde




La signora Siriani sollevò la testa dalla rivista, con un sospetto. Il sospetto, che era sottile e appena percepibile, aveva il gusto acre di un limone appena spremuto, e si nascondeva come un indizio dietro l’odore di salsedine e della plastica dei palloni che rimbalzavano sulla sabbia. I palloni sbucavano fuori a centinaia e quando volavano per aria tutti assieme, sembravano poter ricoprire il cielo intero. Ma non succedeva mai. Rimanevano sempre delle larghe toppe azzurre, dalle quali filtravano i raggi del sole.
Nell’alzarsi, la signora cercò di mantenere un certo contegno, visto che non le andava di farsi prendere per matta. Distese lentamente le ginocchia e si avviò verso la riva. Tanto non c’è fretta, pensò, lo faccio giusto per dare una controllatina, ma è tutto Ok. Lasciò le proprie impronte in fila indiana, finché non arrivò sul bagnasciuga. La sabbia friggeva e la spiaggia era come una padella. Annegò i piedi nell’acqua. Poi, con estrema calma, ispezionò con lo sguardo l’intero lido. Più tardi passò al mare e alle onde, standosene sempre ferma in quella sua posizione strategica.
Quando il signor Siriani sentì le urla della moglie, capì subito quello che stava succedendo, ecco qui, si disse, un altra crisi d’ansia bella e pronta, e si lanciò verso la riva pronto a soccorrerla. Ma appena fu abbastanza vicino da poterle vedere bene il viso, gli si gelò il sangue. La signora era come una colonna di marmo bianco fissata nella sabbia, fatta eccezione per un braccio che teneva puntato fisso ad indicare un puntino verde in mezzo al mare.
- Il drago verde è lì. - disse la signora. - Galleggia sull’acqua. Ma Monica non c’è. -
A quelle parole il Signor Siriani si tuffò senza pensarci due volte e nuotò fino ad arrivare al drago, e tornò indietro. Riportò alla moglie la ciambella della figlia, che aveva la testa di un drago verde attaccata sul davanti, ma la figlia dentro non c’era.
- Sta calma. - le disse - Probabilmente si sarà messa a costruire qualche castello di sabbia sulla riva e si sarà dimenticata della ciambella. Tutto qui. Vedrai che la troviamo subito. -
Ma appena pronunciò quelle parole si rese conto che non era vero niente, e scoprì di essere già entrato in un film in cui non poteva far altro che rimanere a guardare i propri gesti, si vide mentre gridava il nome della figlia, e vide la moglie, e vide una gran folla che si era unita a loro senza capire bene il perché. Cercava di tenere d’occhio soprattutto la moglie. La vedeva stringere forte a sé la ciambella della figlia, mentre strillava, e pensava a cosa lei stesse pensando, e arrivò alla conclusione che il suo pensiero principale dovesse essere “che genitori terribili siamo stati a lasciarla tutta sola con questo orribile drago”. Anche a lui non andava tanto a genio, questa storia del drago. Si disse che magari sarebbe stato più opportuno comprarle una ciambella con la testa da orsetto o di tartaruga, e intanto si sforzava di rientrare nel suo corpo. Vide la folla spostarsi sempre più verso il mare, finché non ci entrò totalmente dentro e solo allora anche lui rientrò nel corpo, e si ritrovò accanto alla moglie e ne fu felice. Poi alzò lo sguardo e fu infelice di nuovo. La moglie lo vide immobile a fissare un punto lontano in mezzo al blu e all’inizio ebbe paura di guardare, ma poi si voltò anche lei. Il resto della folla scavava istericamente nell’acqua, sbracciando e urlando come se fossero stati attaccati da uno sciame di api inferocite, mentre i signori Siriani se ne stavano impalati, fermi, con lo sguardo fisso su un punto lontanissimo. Rimasero in questa posizione per parecchio ancora.
E così capirono come stavano le cose.


Fine


Tanto per farvi fare due risate vi dico il titolo con cui è uscito sul "Roma": "Due genitori davvero...mostruosi". A buon intenditor, poche parole.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma non sapevo che esistesse una signora Siriani. Azz, stai mettendo su famiglia eh?
Cmq non sono blogghisticamente morto, non preoccuparti.
Il nuovo blog lo trovi su wordpress:
http://danilopalma.wordpress.com
Sei pregato di corregere il link al mio blog immediatamente se non vuoi essere ucciso.
Io scendo a Napoli mercoledì prossimo, tu fino a quando sei in citta'?

Anonimo ha detto...

Grande Nico, il racconto è bellissimo. La procedura prevede che per festeggiare il primo racconto due marocchini ti facciano una rettoscopia. Arriveranno domani a casa tua. Ti devi solo stendere a pancia sotto, poi fanno tutto loro.

Luca Maiolino ha detto...

x Danilo: tra poco faccio pure i figlioletti siriani, aspetta solo un pò. Non ho idea di che giorno possa essere mercoledì prossimo, ma io dovrei rimanere a casa fino ai primi di agosto, tipo fino al 4 o al 6. Non so se lo hai saputo, ma sto cionco con le stampelle. causa: ernia al polpaccio. Un uomo sempre più fracico...spero che ci vediamo, sennò, speriamo che me la cavo.

xGianni: Grazie per i complimenti, i tuoi sono sempre graditissimi. E grazie soprattutto per il particolare regalo che mi hai promesso: cose del genere sono state da me sempre graditissime, e tu dovresti saperne qualcosa...
Approfitto per farti i complimenti per il tuo, che mi è piaciuto molto, in particolar modo sul finale. Inoltre ti ringrazio per aver scritto "Anatomica", che uno degli incipit più belli che tu abbia mai fatto. Me lo vado a rivedere spesso, e rido da solo.

Anonimo ha detto...

mercoledi' prossimo è 1 agosto, quindi direi che ci vediamo. non sapevo niente delle stampelle, ma che è ogni tanto si infortunia qualcuno?

Anonimo ha detto...

angosciante!!!!!!
meno male che era corto.
continua così e farai molta strada (anche con le stampelle)
comunque bravo!!!!!